Data la cordialita` della replica di sire dedico voltentieri del tempo per esplicitare meglio quello che ho gia` scritto, cosa che invece evito di fare quando si tratta di superficiali provocazioni. Cio` che confuta le sue affermazioni sono, come gia` scritto, l'articolo 681 del codice di procedura penale associato agli articoli 89 e 87 della costituzione. Ho citato gli articoli senza riprodurli in modo che ognuno potesse leggerli integralmente e farsi un'idea senza il minimo condizionamento della mia interpretazione. Ora pero`, per rispondere alla prima domanda che mi pone sire, devo rinunciare a quel livello di correttezza. Dalle mie risultanze l'articolo 681 del codice di procedura penale afferma (ovviamente fra altre cose) che "la grazia a un condannato puo` essere concessa anche in assenza di domanda o proposta". L'articolo 89 della costituzione afferma (sempre fra altre cose) che "nessun atto del presidente della repubblica e` valido se non e` controfirmato dai ministri proponenti". Ne deduco che se con un atto il presidente della repubblica concedesse la grazia a chicchessia dichiarando che e` stata proposta dal ministro della giustizia e poi quest'ultimo non la firma e non se ne assume la responsabilita` quell'atto non sarebbe valido; e trovo molto opportuno che la costituzione preveda questo. Tuttavia, come gia` riportato, la grazia puo` essere concessa anche in assenza di proposta e in questo caso l'articolo 89 della costituzione non e` rilevante, proprio perche` non c'e` un ministro proponente. Diventa invece rilevante l'articolo 87 della costituzione che afferma (ancora fra altre cose) che il presidente della repubblica "puo` concedere la grazia e commutare le pene". Se questo e` cio` che prevede la legge lottare perche` la si rispetti significa ovviamente lottare contro l'illegalita`. E poiche` in questa faccenda voglio vederci chiaro saro` (oltre che disponibile a cambiare valutazione) grato a chiunque esponga argomentazioni piu` forti di queste; come del resto, senza polemica, avevo invitato sire a fare. Alla luce di cio` mi pare proprio che non vi sia alcuna contraddizione tra quanto da me affermato nel mio intervento precedente e in quello del 9 febbraio 2004. Inoltre, in quell'intervento, mi riferivo esplicitamente alla sentenza definitiva; mentre direi il falso se sostenessi che Sofri e` stato dichiarato colpevole dell'omicidio del commissario Calabresi in tutti i gradi di giudizio; si leggano le sentenze.